09/10/11

Articoli su Steve Jobs: Tweet,Museo e Whole Earth Catalog

Articolo 1

La scomparsa del fondatore della Mela scatena una tempesta mediatica, capace di monopolizzare i principali canali di notizie online e di generare fino a due milioni e mezzo di tweet in sole 13 ore. Creata una immagine di Jobs tutta fatta con i Tweet.

La morte del fondatore della Mela ha avuto un impatto mediatico di notevoli proporzioni. A confermare tale convinzione arrivano i numeri di Sysomos società di analisi che si è presa la briga di monitorare tutti le attività online contenenti riferimenti a Steve Jobs a partire da pochi minuti successivi l'annuncio della sua morte e per le 13 ore successive.
Dopo soli 35 minuti il buzz della rete registrava già 1,081 blog post, 1,790 notizie online, 618 post sui forum e 249,042 tweet. Numeri impressionanti che sono continuati a crescere nelle successive ore, per raggiungere dopo 13 ore 2.5 milioni di tweet, 13,611 menzioni su blog e 33,484 menzioni su notizie.
Su twitter i trendig topic dedicati a Steve Jobs hanno mantenuto saldamente le prime posizioni per ore. Cifre che rendono chiaramente l'idea di quanto la notizia abbia letteralmente monopolizzato le testate e i canali online.
Qui sotto l'immagine celebrativa realizzata da Miguel Rios, ingegnere e data visualization designer di Twitter. Si tratta di una riproduzione della ormai diffusissima immagine che sarà pubblicata sulla copertina del libro di Isaacson ma realizzata interamente con mille tweet #thankyousteve, ordinati per numero di retwitter da sinistra in alto alla destra in basso. Qui l'immagine a risoluzione nativa.




Articolo 2

Sarà allestita al Museo di Scienze Naturali, curata dalla Regione Piemonte, con la collaborazione dell’imprenditore collezionista Marco Bogline, possessore di un rarissimo Apple I e di molti pezzi della storia di Apple e dell’informatica. Aperta entro la fine del mese.

Al Museo di Scienze Naturali di Torino, entro la fine di ottobre, verrà inaugurata una mostra tutta dedicata alla figura di Steve Jobs. Ad annunciarlo sono l’assessore regionale piemontese Marco Coppola e l’imprenditore torinese Marco Boglione, fondatore di BasicNet (azienda che controlla marchi dell’abbigliamento come i jeans Jesus, Robe di Kappa e k-way), collezionista di oggetti legati all’informatica ed uno dei pochi al mondo ad avere un Apple I, il primissimo prodotto (era il 1977) nato dalla sterminata creatività visionaria di Jobs. Boglione lo aveva già messo a disposizione del Politecnico di Torino per un evento incentato sulla sua riaccensione (la prima volta al mondo dopo quasi trent’anni).
Nelle sale di via Giolitti, verrà esposto proprio questo esemplare, insieme agli altri prodotti con la mela morsicata della collezione di Boglione: circa trecento pezzi, alcuni molto rari, che raccontano la rivoluzione dell’informatica “personal” avviata da Jobs dell’evoluzione del modo di lavorare, giocare, impiegare il tempo libero e pensare che essa ha portato con sé.
«A quell’uomo dobbiamo essere riconoscenti», ha detto Boglione al quotidiano torinese La Stampa: «lui ha dimostrato che si può cambiare il mondo senza che il mondo cambi te».  E così ha sollecitato la Regione Piemonte: «Stavamo lavorando alla mostra per il 2012  - ha detto l’assessore Coppola - ma con la sua scomparsa,  non ha senso aspettare»  

Articolo di Macity


Articolo 3
"Stay hungry.Stay foolish"

Quella che vedete in alto è l’immagine originale letta da Steve Jobs nel 1974 sull’ultimo numero del “Whole Earth Catalog”, il catalogo per comunità hippie che tanto lo ispirò da giovane. E’ il catalogo da cui è stata letta la frase “Siate affamati. Siate folli” di cui tanti prendono ispirazione in questi giorni, dopo aver visto per decine di volte il video del discorso di Steve Jobs a Stanford.
Il Whole Earth Catalog, come lo definiva zio Steve, è il Google del tempo. Un catalogo con tantissimi spunti di riflessione. In realtà quella frase non fu letta sull’ultimo numero. Il catalogo, infatti, terminò la sua corsa nel 1974 per riprenderla nel 1980 e terminarla una volta e per tutte nel 1994.


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