Oggi 5 Aprile 2010,sembra un giorno uguale a tutti gli altri,ma non per tutti. Tra meno di 15h L'Aquila si inginocchierà a causa di un terremoto che porterà via le vite di 308 persone. Tra la notte del 5 e la mattina del 6 Aprile 2010,si svolgerà la fiaccolata per ricordare tutte le vittime.Nella chiesa,verrano letti i nomi di ogni singola vittima accompagnata da un rintocco di campana. Ho già i brividi sulla pelle e nel cuore. Da quel maledetto 6 Aprile l'unica cosa che ricorderò,come tutti noi Aquilani, è l'ora e ciò che ognuno di noi ha vissuto. Ore 3:32,la fine. La terra trema,Onna viene rasa al suolo come un castello di carte esposto ad un minimo soffio del vento,molti non se ne accorgono in tempo e muoiono nei propri letti,gente che scappa e si vede il palazzo che ha appena abbandonato crollare.Io ricordo:
mio padre mi è venuto a prendere nella mia camera,mia madre è andata a prendere mio fratello,io esco dalla mia camera e papà rimane inntrappolato dietro una sedia all'angolo della mia stanza.Io lo aiuto ad uscire, ci rechiamo tutti all'ingresso mentre mamma va a prendere il nostro cane: Lucky. Ci mettiamo i cappotti,prendiamo documenti e cellulari e scappiamo.I primi luoghi che abbiamo raggiunto sono stati il locale di papà e la torre sotto una banca del quartiere che alle 21 del 5 Aprile,ho sognato. Dopo di che ci siamo recati nel giardino sotto casa perchè non volevamo vedere cosa fosse accaduto alla città.Ci sedemmo su una panchina attorno un fuocherelllo,e aspettammo il giorno. Intanto elicotteri passavano a gruppi di tre o quattro ogni secondo,udivo palazzi venir giù,la terra tramava,sembrava un gigante che stesse camminando,urla,clacson,ambulanze,vigili del fuoco,tir....di tutto e di più.Una cosa orrenda è stata sopratutto la nebbia.Appena aprimmo la porta del nostro palazzo,nulla fu più nitido,ma tutto sfocato e bianco.Facemmo molta fatica anche a respirare per via della polvere che occupava la città.
